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IconArt Magazine > Blog > Arte > Pittura > Mondo dell’arte in fibrillazione: quale sarà la sorte della collezione Gates, post separazione? Tra le opere anche il “Codice Leicester” di Leonardo
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Mondo dell’arte in fibrillazione: quale sarà la sorte della collezione Gates, post separazione? Tra le opere anche il “Codice Leicester” di Leonardo

By Published Maggio 7, 2021
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Se è vero che un divorzio è una questione privata, quando si tratta di personaggi come Bill e Melinda Gates imprenditori e filantropi a capo di una fondazione considerata la più importante al mondo, ad essere interessate diventano inevitabilmente più persone, tra cui il mondo dei galleristi e delle case d’asta.

La famiglia Gates negli anni ha infatti accumulato un patrimonio inestimabile che secondo le leggi americane dovrà essere diviso in parti uguali tra i due coniugi muovendo dal presupposto che il successo dell’uno è anche dovuto al contributo dell’altro. Ma, come risaputo, i divorzi tra ricchi collezionisti spesso finiscono in vere e proprie guerre che non hanno mai fine come nel caso di Harry e Linda Maklowe, proprietari di un patrimonio di opere d’arte del valore di 700 milioni di dollari, tra cui 9 Picasso, per i quali dopo anni di mancato accordo sul valore dei singoli prezzi è stata la giudice a sentenziare, tre anni fa, la messa sul mercato delle opere.

Come ha sottolineato “The Art Newspaper” a influenzare i mercati dell’arte sono le famose “tre D”, “death, debt e divorce“, cioè morte, debiti e divorzi e quello dei coniugi Gates ha tutte le carte in tavola per essere un divorzio da mettere in fibrillazione galleristi e case d’asta.

La collezione Gates infatti raccoglie buona parte di opere d’arte americana dell’800 e dei primi del ‘900 come un dipinto di Winslow Homer, artista che ha influenzato i pittori realisti nordamericani, comprato nel 1998 per 36 milioni di dollari; “Room of Flowers” del pittore impressionista Childe Hassam per altri 20 milioni, “The Nursery” di William Merritt Chase e “Polo Crowd” di George Bellows. Non solo… Ad impinguare l’imponente biblioteca di casa Gates, oltre a diversi libri rari e preziosi, c’è anche il “Codice Leicester” di Leonardo Da Vinci. Un trattato di 72 pagine manoscritte e illustrate dal genio rinascimentale di Leonardo, comprate per 30 milioni di dollari, nel 1994 da Christie’s.

E se è vero che sembra che i due abbiano firmato un accordo di separazione che possa evitare lunghe battaglie, di certo è ancora presto per sapere della sorte del Codice come delle altre opere della collezione.

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TAGGED:arte americanaBill GatesCodice LeicestercollezionistidivorzioLeonardo da Vinci
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