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IconArt Magazine > Blog > Arte > Pittura > Klimt, l’innovatore che trasse ispirazione dall’arte bizantina
Pittura

Klimt, l’innovatore che trasse ispirazione dall’arte bizantina

Adele Bloch Bauer I -G. Klimt
By Published Gennaio 23, 2020
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… Gustav Klimt, il pittore di cui non esiste un autoritratto, è forse tra quelli che maggiormente hanno incarnato un intreccio tra arte e vita, a partire da un tema, intorno al quale ruota gran parte della sua produzione: quello della coscienza della fine, respirata in una Vienna di fine Ottocento caratterizzata dalla presenza di musicisti come Mahler e Schonberg, di intellettuali come Freud e Wittgenstein e di scrittori come Musil. Era l’anticamera di un mondo che stava acquistando la consapevolezza del suo trapasso, che sarebbe avvenuto di lì a breve con lo scoppio della prima guerra mondiale.

Protagoniste dei suoi lavori sono principalmente le donne della ricca borghesia industriale viennese che ritrasse con immagini eleganti e cariche di erotismo. Per l’artista il femminile è onirico e misterico, eternamente in bilico fra la sacralità e la crudeltà, ora un’icona da rispettare o da temere, come nel quadro “Il bacio”, ora causa di distruzione, come “Giuditta I”… Capofila indiscusso della Secessione viennese, Gustav Klimt fu un grande innovatore, capace di mescolare simbolismo mitologico e arte bizantina. Anche per questo viene considerato l’anticipatore della pittura astratta. Di fatto, le Secessioni introdussero in Austria e in Germania le novità stilistiche dell’Art Nouveau che in quel momento dilagavano per tutta Europa…

Molta influenza sulla sua arte ebbe anche il viaggio fatto da Klimt nel 1903 a Ravenna dove, in due diverse occasioni, conobbe lo sfarzo dei mosaici bizantini … Da questa esperienza e dalla collaborazione con i Wiener Werkstatte (Laboratori Viennesi) nacquero alcuni dei suoi capolavori più celebri: “Giuditta I” (1901), il “Ritratto di Adele Bloch-Bauer I” (1907) e “Il bacio” (1907-08). Siamo nel clou del cosiddetto periodo aureo a cui appartengono numerose opere dell’artista viennese: “Le Tre Età della Donna” (1905), la “Danae” (1907-1908) e “L’Albero della Vita” (1905-1909)….  

Il periodo aureo si chiuse nel 1909 con l’esecuzione di “Giuditta II”… Il mito della Belle Époque era ormai giunto al tramonto, così come l’Impero austro-ungarico e il determinismo di Klimt che iniziò a mettersi in discussione… Determinante per questa contaminazione fu anche l’incontro con la pittura espressionista di Egon Schiele e Oskar Kokoschka, oltre al sensibile influsso esercitato dall’Impressionismo …  

Famoso per aver affrontato soggetti della psiche umana attraverso le sue rappresentazioni carnali della sensualità, è stato autore di opere capaci di trascendere la realtà evocando l’aspetto più intimo e crudo di una umanità vulnerabile…

Articolo completo sulla rivista IconArt Magazine n° 11

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TAGGED:Egon SchieleFreudGiudittaGustav KlimtIl bacioImpressionismomosaiciOskar KokoschkaRavennaSecessione Viennese
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