“Biennale del Tirreno – La Selezione”: focus su De Rosa e Uttieri

In attesa dell’apertura della mostra “Biennale del Tirreno – La Selezione”, che sarà a Milano, all’Alson Gallery, dal 19 al 29 Luglio 2018, continuiamo a conoscere gli artisti protagonisti, qui in esposizione grazie al prestigioso premio vinto alla Biennale del Tirreno. Scelti dal noto critico d’arte Jean Blanchaert che ne cura la mostra e supportati da Armando Principe della Prince Art Gallery, i 6 artisti hanno l’importante occasione di mostrare il proprio talento in quella che è considerata la capitale della moda e dell’arte. Cecilia Corso, Marianna de Rosa, Gabriele Marchesi, Paolo Uttieri, Sonia Vinaccia, Zoran Vuckovic sono gli artisti in esposizione. Vediamo da vicino Marianna De Rosa e Paolo Uttieri.

Marianna De Rosa comincia la sua attività di artista da autodidatta. Dipinge su ogni supporto – tela, stoffa, pareti – e sperimenta nuovi modi di approcciare all’arte. Innovativa è la sua tecnica del patch art, con la quale ha conquistato pubblico e critica. Lo stesso Jean Blanchaert ne apprezza l’intensità e la capacità di trasmettere il forte senso prospettico di profondità dei suoi paesaggi, reso vivo anche dalla malleabilità della base in polistirolo, in cui il disegno viene elaborato ed incastonato. In mostra a Milano, sono i suoi paesaggi naturali, solidi, energici e potenti e l’omaggio al famoso duo comico Stanlio ed Ollio.

Paolo Uttieri è animato dalla passione per l’arte fin da piccolo, quando si chiudeva nei musei di Capodimonte a Napoli, ad osservare i grandi pittori del passato. Un’intensa ricerca sostiene la sua arte, approdata in uno stile personale, diventato un vero e proprio movimento, il Nerismo, una sorta di “impressionismo monocromatico”, caratterizzato dalla dominanza del nero, dal disegno spezzato e dai soggetti semplici. Jean Blanchaert ne evidenzia la sintesi sottrattiva della sua esperienza nerista in quel  togliere luce per poi illuminare il quadro attraverso l’utilizzo di espedienti grafici. A Milano partecipa con l’intensità del suo Nerismo, calato in situazioni semplici e contesti urbani.